Mario Tagliacozzo / Metà della vita – attivalamemoria

Mario Tagliacozzo / Metà della vita

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Mario Tagliacozzo
Metà della vita
Ricordi della campagna razziale 1938-1944
Premio Pieve –  Banca Toscana 1997
diario, 1938-1944
Milano, Baldini & Castoldi, 1998
pp. 350

 

Esaurito

Descrizione

Mario Tagliacozzo
Metà della vita
Ricordi della campagna razziale 1938-1944
Premio Pieve –  Banca Toscana 1997
diario, 1938-1944
Milano, Baldini & Castoldi, 1998
pp. 350

Dopo la guerra, gli scampati all’Olocausto
si sono accorti che quella che vivevano
non erà più una vita come prima.
Con l’esperienza che avevano fatto,
se n’era andata in pochi anni metà della vita.

Alla fine del 1937 cominciano a girare voci su una campagna di antisemitismo. Nel ’38 Hitler arriva a Roma festeggiatissimo ed esce un manifesto sulla razza, contro gli ebrei. In settembre è decretata per tutti gli israeliti la perdita della cittadinanza con la proibizione dell’insegnamento e dello studio. Tagliacozzo che ha trentasei anni comincia a parlare ai figli di razze e religioni. Gli ebrei organizzano scuole israletiche, ma molti partono o si fanno battezzare. Anche i Tagliacozzo si preparano a lasciare la loro casa, anche se ormai privati del loro passaporto. La guerra è descritta con il fiato sospeso. Dopo un breve soggiorno ad Ancona presso parenti, con un viaggio avventuroso raggiungono Magliano Sabina.Trovano rifugio tutti in una sola stanza di una piccola pensione, sempre timorosi di essere scoperti e di compromettere gli amici, numerosi e sensibili, che li aiutano. Nel gennaio ‘44, con documenti falsi tornano a Roma e inizia il loro drammatico pellegrinaggio fra case poco sicure e conventi, spesso divisi tra loro, sconvolti e spaventati. Tagliacozzo scrive il diario di queste esperienze, legge molto, cerca, con tenera intelligenza, di mantenere vivi i sentimenti che lo legano alla moglie “Virgola”, ai parenti e ai tanti amici che lo hanno aiutato. Solo questo dà forza all’autore di superare le drammatiche esperienze che segnano tutto il periodo. Ed è la fedele governante ariana Nannina che, “viaggiando in modo impossibile ed anche pericoloso” li aiuta in una spola continua portando tutto quello che serve, dai cappotti ai libri, sostenendoli soprattutto con la sua affettuosa e costante devozione. Anche la chiesa cattolica sarà determinante per la loro salvezza e così arriveranno alla fine della guerra. La vita è ancora dura, “ma chi ha superato mesi terribili troverà ancora la forza per vincere altre battaglie.”

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