Descrizione
1945, l’anno della rivolta
di Severina Rossi e Gustavo Tomsich
introduzione di Saverio Tutino
Firenze, Giunti Gruppo Editoriale, 1995
Diario Italiano n. 13
pp. 220 – euro 9,00
Severina Rossi
Io, cantastorie
1920-1945
memoria
Le “storie” che racconta Severina Rossi sono quelle di una donna contadina che aveva vent’anni quando scoppiò la guerra e l’antifascismo cominciò a trasformarsi in resistenza contro il nazifascismo. Le sue memorie rievocano prima di tutto la società in cui Severina era cresciuta, il mondo generoso e pulito di Soresina e dei suoi abitanti più poveri. dopo due anni di guerra, la ragazza, piena di slanci e di ideali di giustizia, entra nella Resistenza con la semplicità di un gesto quotidiano. Svolge compiti di staffetta nelle formazioni socialiste e a un certo punto viene imprigionata. Nel carcere, accanto ad altre donne, e uomini di cui ricorda le storie personali e le figure più vicine, viene umiliata e sopporta molte sofferenze come un dovere civile, per contribuire alla riscoperta della libertà. Quando il Comitato di liberazione, il 26 aprile 1945, ordina che i prigionieri siano scarcerati, Severina insieme con gli altri detenuti partecipa all’insurrezione e alla liberazione di Bergamo. Infine ritorna a Soresina, dove la popolazione la accoglie come eroina della città.
Gustavo Tomsich
Cantavo ‘Giovinezza’
1930-1945
memoria
Istriano e slavo, di padre ignoto e “figlio del fascismo” che l’ha allevato, volontario antipartigiano con Almirante, il giovane Tomsich resta attaccato fino all’ultimo all’uomo della provvidenza sconfitto, che nel suo cuore aveva preso il posto della figura paterna.
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