Pieve 1944. Il paese cancellato – attivalamemoria

Pieve 1944. Il paese cancellato

 25,00

Pieve 1944. Il paese cancellato
a cura di Antiche Prigioni, Archivio Diaristico, Centro Studi Storici
con le immagini dell’Archivio Fotografico Livi realizzate da Lidio Livi
saggio introduttivo di Camillo Brezzi
percorso narrativo a cura di Loretta Veri
progetto grafico e impaginazione digitale di Chiara Bigiarini – Visual
Colle Val d’Elsa, Alsaba Grafiche, 2008
pp. 160 con ill. – formato 24×27 cm.

 

Descrizione

Pieve 1944. Il paese cancellato
a cura di Antiche Prigioni, Archivio Diaristico, Centro Studi Storici
con le immagini dell’Archivio Fotografico Livi realizzate da Lidio Livi
saggio introduttivo di Camillo Brezzi
percorso narrativo a cura di Loretta Veri
progetto grafico e impaginazione digitale di Chiara Bigiarini – Visual
Colle Val d’Elsa, Alsaba Grafiche, 2008
pp. 160 con ill. – formato 24×27 cm. –  euro 25,00

 

Pieve Santo Stefano è un paese tranquillo traversato dal fiume Tevere. Come molte comunità vive adagiato sui propri ritmi, popolato da gente semplice e operosa dalle solide origini contadine.

Poi la guerra squarcia per sempre la quiete dell’antico abitato. E nell’agosto del 1944 tutti i cittadini vengono forzatamente sfollati dai tedeschi in ritirata, che hanno l’ordine di minare il paese e farlo saltare in aria. Prima di lasciare Pieve, gli abitanti cercano di nascondere come possono i loro pochi beni, il fotografo Lidio Livi mura la sua macchina a lastre in un edificio. Al rientro dopo lo sfollamento, il paese è completamente distrutto, ridotto a un cumulo di macerie. Pochi edifici e brandelli di muro sono ancora in piedi. Lidio Livi ritrova la sua macchina fotografica e si mette a scattare immagini che a sessant’anni di distanza raccontano di quel tragico ritorno. I cittadini di Pieve, cercando fra le macerie i residui della loro quotidianità, cominciano a dividere i sassi e a ricostruire. Ma la ricostruzione, affrettata e senza mezzi, impone altre scelte dolorose. Darà agli abitanti una Pieve completamente nuova, lasciando per sempre il rimpianto del paese cancellato.

con le testimonianze di: Giulia Fabbri, Dante Crescioli, Fabio Guerra, Adele Cangi, Onelio Pisani, Anna Maria Mencherini, Damiano Mazzoli, Luigi Camaiti, Livio Moraldi, Alberto Gennaioli, Grazia Cappelletti, Umberto Santucci, Elena Gori, Pietro Gennaioli, Laudomia Mormii, Renata Lanzi, Vittorio Rigoni, Irene Gennaioli, Dino Marri, Gino Pellegrini, Omero Gennaioli, Remo Rosati, Amelia Dalla Ragione, Gino Fontana, Stefano Graziotti, Giuseppe Fiori, Leonora Palazzeschi, Franca Franceschetti, Terzilio Maidecchi, Michele Pilotti, Plinio Simoncelli, Maria Guerrini. Elia Mambelli, Pina Cangi, Rina Cestelli.

Tre associazioni di Pieve Santo Stefano, le Antiche Prigioni, l’Archivio Diaristico Nazionale e il Centro Studi Storici e Ricerche Archeologiche, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, hanno lavorato insieme per tre anni alla ricerca delle tracce di memoria di Pieve e dei suoi abitanti.
La prima tappa del progetto è stata una mostra dal titolo Pieve 1944, nella quale sono state esposte per la prima volta pubblicamente le immagini dell’Archivio Fotografico Livi, realizzate da Lidio Livi nel 1944 in mezzo alle macerie e alla distruzione della guerra. È seguita una seconda mostra, Il paese cancellato, che ha ripercorso il prima e il dopo di quella ferita storica.
Cercando documenti, diari, memorie, e accumulando testimonianze orali, è stato raccolto un materiale straordinario che ha dato vita a questa pubblicazione. È la narrazione per voci e immagini di un paese che non c’è più e che oggi è conosciuto nel mondo come la Città del diario, la capitale della memoria.

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