Saverio Tutino / L’occhio del barracuda – attivalamemoria

Saverio Tutino / L’occhio del barracuda

(1 recensione del cliente)

 14,00

L’occhio del barracuda
Autobiografia di un comunista
nuova edizione
prefazione di Marcello Flores
Milano, Terre di mezzo, 2024
pp. 288

 

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Descrizione

Saverio Tutino
L’occhio del barracuda
Autobiografia di un comunista
prefazione di Marcello Flores
Milano, Terre di mezzo, 2024
pp. 288 – euro 14,00

Saverio Tutino, prima di fondare l’Archivio Diaristico Nazionale, aveva già vissuto molte vite. Partigiano, comunista, giornalista militante, intellettuale, è testimone di eventi epocali che hanno cambiato il volto del Novecento. E li racconta con una scrittura avvincente e precisa. Dopo le intense pagine della Resistenza e i primi viaggi nella Cina di Mao e nella Russia di Stalin, inizia la carriera di inviato a Parigi durante la guerra di indipendenza algerina. All’indomani della rivoluzione castrista si trasferisce a Cuba, da dove segue le vicende che caratterizzano l’America Latina tra gli anni Sessanta e Ottanta. In questa memoria, che non fa sconti sulle proprie debolezze, Tutino mostra un mondo in rapida e profonda trasformazione, gettando luce su avvenimenti che ancora oggi sono appena accennati nei libri di storia.

Saverio Tutino (7 luglio 1923 – 28 novembre 2011) a lungo corrispondente per l’Unità, ha contribuito alla nascita di Repubblica. Negli ultimi anni, ha riposto grandi speranze nella scrittura di sé fondando l’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano e, in seguito, insieme a Duccio Demetrio, la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari.

1 recensione per Saverio Tutino / L’occhio del barracuda

  1. Marco

    Questo non è un libro per tutti, ci tengo a dirlo subito.
    Non pensate che sia una lettura semplice, perché non lo è: ma se volete conoscere una parte straordinaria di storia recente, osservata da un punto di vista privilegiato e inedito; se volete conoscere da vicino l’uomo Saverio Tutino, il fondatore dell’Archivio dei diari, il giornalista, il militante, lo scrittore, il padre… e tantissime altre cose, beh, allora potete iniziare a leggere questo testo.
    E’ un libro molto complesso, che rispecchia non a caso la complessità della personalità di Tutino, la sua poliedricità, la sua capacità di analisi e di riflessione. Per me è stato un libro straordinario, perché ho studiato e amato gli anni di cui Tutino parla: lui li ha vissuti, incredibilmente, in prima persona, è stato parte attiva di quella Storia con la S maiuscola che ragazzi come me hanno letto soltanto sui libri di scuola. Un osservatore raffinato delle dinamiche politiche e sociali del secondo Dopoguerra, strepitoso conoscitore di Cuba e dell’America Latina, esperto di servizi e pratico analista. Con queste pagine si entra nella vita dell’uomo, nelle sue paure, nei limiti, nelle sue straordinarie qualità, nei suoi dolori più intimi e nei suoi sogni più belli e contagiosi. Ma soprattutto si guarda, attraverso “gli occhi del barracuda”, a un futuro che Tutino non solo immagina, ma anticipa, delineando nella parte finale del libro quella che possiamo considerare la sua eredità: un uomo che ha vissuto dentro alle rivoluzioni più importanti del Secolo breve e che si è reso conto, alla fine del proprio cammino, che l’unica vera rivoluzione può compiersi soltanto dentro ad ognuno di noi, in quello che lui definisce “il firmamento del vissuto”: la memoria delle singole persone.

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