GIORNO DELLA SUA RICORRENZA
25 febbraio
DONAZIONE DI
Francesca Rapi e Gian Paolo Vivante
IL RICORDO
Cara Mamma, Cara zia Titti, quale miglior posto per ricordarti. Nella pagina delle care persone del tuo amato Archivio.
Sei stata un pilastro, un fondamento per la creazione di questa magnifica realtà nazionale. Sin dalla sua creazione hai dato corpo e anima per la ottima realizzazione e per uno sviluppo duraturo nel tempo di questa unica, originale ed esemplare idea. Ti ricordo da piccolo, nel tinello di casa, tu, allora, maestra di asilo, quando ti portavi i compiti a casa, ed armata di forbici, nastri adesivi e fogli di mille colori sgargianti, preparavi, per il giorno dopo o per tutta la settimana, le lezioni, giochi per i tuoi amati bambini. Francesca ed io ci sedevamo vicino a te, o meglio rimanevamo in piedi su quelle sedie troppo grandi per la nostra statura; talvolta aiutandoti, talvolta rendendoti il lavoro più difficile, ma tu eri sempre serena, giocosa, senza arrabbiarti ci spiegavi cosa facevi per rendere la tua lezione più interessante agli occhi felici dei tuoi bambini. Poi, più grande, durante le vacanze estive, in mezzo a svariati cestini di vimini, di tutte le forme e grandezze, colorati fiocchi e nastri, in mezzo a variopinte margherite, fiordaliso, garofani e spighe, raccolti da te nella tua prediletta Calvanino, ti ricordo sempre nello stesso vano della casa, seduta allo stesso posto, armata degli stessi utensili, ma accinta nella creazione di prodotti ben diversi e soprattutto per una causa ben distinta. Sono passati ormai, già, 5 anni dalla tua scomparsa e non passa un attimo nel quale non ti pensiamo. Tua figlia Francesca è per me come mia sorella, tu sei stata per me come mia mamma e tu mi presentavi come se fossi stato tuo figlio. La relazione parentale di nipote/cugino grazie a te è diventata superflua. Non ti vedevamo quasi mai durante i giorni di punta per l’organizzazione dei premi diaristici, ci lamentavamo, tuo marito Alberto, tua figlia Francesca ed io; perché sparivi dalla mattina alla sera, ma questa era la tua vita; finalmente arrivata alla pensione, momento di riposo del cacciatore, tu non ti fermavi mai, era la tua vita, la tua felicità e noi ce ne accorgevamo e ti lasciavamo vivere. Ce ne siamo accorti fino alla fine, fino all’ultimo anche quando i dottori ti dissero di prendere una pausa e riposarti. La tua vita è stata la tua famiglia, la tua passione l’Archivio…
Questa pagina ti sarebbe piaciuta: consente a chi resta di rendere concretamente presente nella vita quotidiana il ricordo di chi non c’è più e di condividerlo con chi vorrà leggerlo. Si dona e, come per magia, scatta il ricordo collegato alla persona cara. È la stessa sensazione che ho provato quando dai cassetti del museo ho potuto ascoltare la tua voce che usciva quando li aprivo. Non hai lasciato nessun diario ma in questo luogo che tanto amavi le tue tracce sono ovunque. Sono tracce tutte collegate fra loro, quelle di chi ha scritto di sé lasciando pagine scritte, quelle di chi è ricordato: è un circolo virtuoso di memoria.
Grazie per tutto quello che hai fatto… Ti vogliamo tanto bene, difficile vivere la vita senza la tua presenza! Francesca&GianPaolo