Descrizione
Domenico Sciamanda
L’autunno nero del ‘43
Fascisti e antifascisti a Regina Coeli
memoria-diario 1943
introduzione di Saverio Tutino
Firenze, Giunti Gruppo Editoriale, 1993
Diario Italiano n. 8
pp. 240 – euro 9,00
Quando il notaio Domenico Sciamanda fu arrestato dai militi del Fascio, il 24 ottobre 1943, Roma come tutta l’Italia del centro e del nord, era travolta da un’immane dislocazione del suo tessuto sociale e civile. Tutti i poteri erano saltati e per vivere ognuno si arrangiava da sé. Il dottore Sciamanda viene arrestato perché un giorno, dopo il 25 luglio, si era lasciato andare a qualche pubblica affermazione di troppo. Il diario dei quarantatré giorni trascorsi nel carcere di Regina Coeli è un documento inedito, ingenuo nella sua drammaticità, testimone di un momento chiave del passaggio dell’Italia dallo sbandamento alla Resistenza.
Sciamanda incontra con stupore fascisti e antifascisti che vengono a incrociarsi quasi nelle stesse celle. Vedrà transitare rapidamente nei corridoi alcuni membri del Gran Consiglio del Fascismo in procinto di essere trasferiti a Verona per un processo che li condannerà a morte per fucilazione. Poi si imbatterà in Giuseppe Saragat, Franco Antonicelli, Alberto Bergamini e nel giovanissimo Claudio Pavone, lo stesso che cinquant’anni dopo diventerà il maggiore storico di quella guerra civile e della Resistenza.
e inoltre
Irene Paolisso
Un diario
1943-1944
Una giovane donna sfollata da Roma e invischiata nel confuso mondo delle retrovie del fronte meridionale, fermo per mesi sulle sponde del fiume Garigliano.
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