Descrizione
Natalia Berla
Il gelo dentro
Lettere da San Patrignano
epistolario, 1987-1988
prefazione di Corrado Stajano
Milano, Rosellina Archinto, 1991
pp. 77
Siamo nel 1987, Natalia, musicista e laureata in lingue, si trova nella Comunità di San Patrignano diretta da Vincenzo Muccioli e da lì scrive delle lettere alla madre, al fratello, agli amici. Il suo riemergere dal tunnel della droga è netto e faticoso e sembra un percorso infinito, irto com’è d’improvvise cadute e lente risalite.
Alla madre scrive: “Dear mammy, qui va bene, sì si sta bene, anche in famiglia stavo (anzi, sarei potuta) bene, se avessi cambiato il mio modo interno di pensare. Tanto non avrei mai potuto apprezzare niente, perché il tossico è votato al nulla”. Poi, piano piano il recupero sembra compiuto, le lettere di Natalia mutano di tono, sembrano più allegre. Ma è un’apparenza. Nel marzo 1989 la berla si suicida, nel suo sangue non furono trovate tracce di droga.
Una storia cresciuta all’ombra di quella che qualche antropologo chiama “la cultura del nulla”, quella cultura da cui si sprigiona “Il gelo dentro”.
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