Descrizione
Vanda Ormanto
Il Signor Marito
diario, 1943-1992
nota introduttiva di Saverio Tutino
Milano, Baldini & Castoldi, 1996
pp. 284
“Mia sorella morendo ha lasciato due bambini che bisogna portare avanti e che hanno bisogno di un’altra mamma. E capisco bene che nessuna meglio di me potrebbe assumersi questo compito. Amo quei bambini come se fossero miei e la memoria della mia povera cara sorella rinforza l’affetto che sento per loro. Ma per il loro bene, tutti ritengono necessario che io occupi il posto lasciato vuoto da lei. Dovrei sposare il marito. Lui mi si è dichiarato “fidanzato” pochi giorni dopo il suo ritorno dalla prigionia e ad ogni mia opposizione tira fuori il problema dei figli, per cui si appesantiscono le pressioni familiari, le ossessionanti richieste di decisioni che naturalmente devono essere “quelle” e non altre. All’inizio cercavo di affezionarmi a colui che da cognato voleva diventare marito, ma non c’è stato tempo; troppa fretta nel dichiararsi senza attendere il mio consenso, troppa insistenza, troppo tutto. Più tempo passa e più questa decisione mi rivolta e mi disgusta”.
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